È una querelle intricata che va avanti da una ventina d’anni. Una storia di permessi (prima non chiesti e poi negati) combattuta a suon di ricorsi, avvocati e tribunali. I protagonisti sono tre: una parte c’è la ditta Birolini (che si occupa di scavi e trasporti) dall’altra c’è il comune di Muzzano (sul cui territorio si svolge l’attività dell’azienda) e poi c’è l’autorità cantonale a fare più o meno da arbitro (visto che il Cantone è proprietario del terreno dove opera la Birolini). L’ultimo atto è una sentenza del Tribunale federale dello scorso aprile, che dà ragione al Comune e che imporrebbe la cessazione dell’attività. Birolini però non demorde e il Comune per farlo smettere dovrebbe chiedere l’intervento della polizia. Una storia “tipicamente” ticinese in cui il rispetto della legge e il ripristino della legalità sembrano essere concetti più sfumati rispetto al resto del nostro Paese.
Ospite in studio: Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio – TI
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