di Roberto Bottini e Simon Brazzola
Per trentadue anni la LATI è stata il fiore all’occhiello del settore lattiero caseario ticinese. La sua chiusura, annunciata in gennaio, diventerà effettiva quest’estate. Le conseguenze, pesanti, toccheranno l’intera filiera. Alcuni posti di lavoro andranno persi, alcuni formaggi, molto apprezzati, non saranno più prodotti e il latte da bere dovrà fare avanti indietro in camion da Lucerna per essere pastorizzato, con il conseguente aumento dei costi di trasporto, già alti. Come mai la LATI si è trovata costretta a chiudere? E soprattutto: come ci si sta organizzando per salvare il salvabile? Analisi, considerazioni e risposte nell’approfondimento di Falò.
Ospiti in studio:
· Valerio Morosi, presidente Federazione ticinese produttori di latte e
· Mattia Keller, direttore Migros Ticino
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