Marco, Maurizio, Carlo e Gumersindo ce l’hanno fatta. Sono sopravvissuti al loro infortunio. Ma da quel giorno la loro vita è cambiata. Per loro è iniziata una lunga battaglia per tornare alla normalità, per recuperare la salute, ma anche per far valere i loro diritti e per ottenere giustizia. La storia, per loro, ha seguito lo stesso percorso: infortunio seguito dal licenziamento. E oggi? A causa dell’infortunio non possono più svolgere il lavoro di un tempo, ma, viene detto loro, possono benissimo fare altro. Un lavoro semplice, poco impegnativo, che non richieda sforzi e che tenga conto dei loro problemi fisici. Ma questi impieghi dove si trovano? E soprattutto: esistono datori di lavoro disposti ad assumere questi profili? A detta dei nostri intervistati, la risposta è chiara: no! Per questo oggi si ritrovano a convivere non solo con dolori e problemi fisici, ma anche con la mancanza di un lavoro, cercando di far quadrare ogni mese dei conti che non tornano. Accanto alle loro storie, ci sono anche quelle di chi non ce l’ha fatta. Tra il 2012 e il 2022 gli infortuni letali in Ticino sono stati 34, in Svizzera 838. Ma perché succedono? Mancanza di sicurezza? Disattenzione da parte dei lavoratori? Pressione da parte del datore di lavoro? Nella puntata di Patti chiari di venerdì 10 maggio sentirete la voce di chi resta, dei famigliari, di una mamma, di una moglie, dei figli. Oggi sanno cosa è successo? Le dinamiche dell’incidente che è costato la vita al loro caro sono state chiarite? Giustizia è stata fatta?
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