di Marco Tagliabue e Maria Roselli
Era il 28 maggio 1974. Sono trascorsi cinquant’anni dall’attentato terroristico di Piazza della Loggia a Brescia. Una strage che provocò otto morti e oltre cento feriti. La matrice? Neofascista a scopo eversivo. Da allora, cinque processi, molti depistaggi e due sole condanne. Oggi, una nuova pista e un nuovo processo conducono direttamente Svizzera: nel canton Grigioni, dove vive il presunto autore della strage e anche in Ticino, che fu sede di alcune riunioni di estremisti di destra. L’inchiesta di Falò ricostruisce nel dettaglio una complessa e inquietante vicenda che porta fino ad un palazzo nel centro di Bellinzona.
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