Pesaro, 06/04/2024 - Teatro Sperimentale, Lectio. La parola della scuola
A chi, se non alla scuola, affidare il compito severo e nobile di queste sfide: interrogare, intelligere, invenire? Quale altra istituzione può oggi assicurare una tale polizza culturale e civile?
Scuola deriva da scholé, parola greca che indica il tempo che il cittadino riservava alla propria formazione (paidéia): non frammentata né monoculturale, che vorrebbe ridurre e confinare a disciplina specifica la stessa educazione sentimentale, bensì integrale e completa, modellata sul cerchio (enkýklios), la forma geometrica perfetta. Una scuola dove i professori (profiteri) non siano declassati a burocrati e umiliati a capoclasse ma, riconosciuti economicamente e socialmente, possano professare a pieno titolo l’affascinare (delectare), l’insegnare (docere), il mobilitare le coscienze (movere), come aruspici di quella cosa tremenda e stupenda che è la vita dei giovani, che Erasmo considerava «il bene più prezioso della città».
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