Mariapia Veladiano presenta il suo romanzo "La vita accanto", Einaudi.
Dialoga con l'autrice Giulio Mozzi.
Al pianoforte Filippo Bresolin.
Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.
Mariapia Veladiano, vicentina, laureata in filosofia e teologia, dopo avere insegnato piú di vent'anni lettere, è oggi preside. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato La vita accanto (2011, 2012 e 2018, Premio Calvino, finalista al Premio Strega), Il tempo è un dio breve (2012 e 2014) e Ma come tu resisti, vita (2013). Il primo è stato tradotto in Inghilterra e Francia (2013) e sarà pubblicato in Spagna (2014). Da Rizzoli è uscito Messaggi da lontano (2013), una detective story per ragazzi. Scrive sui quotidiani «la Repubblica» e «Avvenire», e sulla rivista «Il Regno».
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