Uno dei suoi più grandi successi “Lo squalo” stava per naufragare a causa di un grave errore, quando il giovane Steven ebbe un’idea geniale…
Questa è la storia di uno dei tanti errori tecnici che ha segnato la storia del cinema.
Oggi Steven Spielberg è considerato uno dei più grandi registi della sua generazione ma nel 1975 era un giovane esordiente che doveva guadagnarsi rispetto e attenzione.
Proprio nel 1975 decide di imbarcarsi in un’impresa ardua: un film tecnicamente difficile, lo squalo appunto, che richiede riprese subacquee e sopratutto la realizzazione di tre mostri meccanici di 7 metri e mezzo, tre giganteschi squali bianchi che servono per le riprese più importanti del film, quelle in cui il mostro esce dall’acqua per attaccare e uccidere.
La realizzazione di questi tre mostri meccanici è lunga e complessa, ma a pochi giorni dalle riprese sono pronti e le prove in piscina danno ottimi risultati. Gli squali meccanici funzionano e sono pronti per essere usati.
Così la troupe parte per girare le scene in acqua in pieno oceano. Peccato che quando tutto è pronto ci si accorge di un errore gigantesco: l’acqua delle piscine era infatti ferma e salata e due dei tre squali meccanici non galleggiano bene, si ribaltano spesso. Il sale in oltre danneggia in fretta le loro parti meccaniche rendendoli presto inutilizzabili. Uno addirittura affonda. Scena poetica ma atroce per la produzione.
Che si fa?