Robert Peroni presenta il libro "Dove il vento grida più forte. La mia seconda vita con il popolo dei ghiacci", di Robert Peroni con Francesco Casolo, Sperling & Kupfer.
Dialoga con l'autore Giuseppe Bosio.
Quando Robert Peroni arriva in Groenlandia per battere l’ennesimo record, si sente sperduto: quarant’anni, una famiglia in Italia, e una professione, quella di esploratore, di cui non capisce più il senso. A ridare una direzione alla sua vita è l’incontro gli inuit, ovvero «gli uomini»: nonostante i bianchi da anni impongano divieti che impediscono loro di vivere dignitosamente, lo accolgono con rispetto, perché ogni uomo è solo se stesso e la solidarietà è un dovere. Affascinato da questa cultura, Peroni trent’anni fa si è trasferito in un paese di duemila abitanti, isolato nove mesi all’anno, e ne ha imparato la lingua, gli usi, le regole non scritte. Come il rifiuto di lamentarsi: la fame, il freddo, le privazioni sono accettate con il sorriso sulle labbra, perché soffrire è parte dell’esistenza. In questo libro Peroni racconta l’incontro con un popolo straordinario che vive giorno per giorno e non conosce la parola futuro né l’idea di accumulo. Per secoli gli inuit si sono aggrappati alla terra e al mare, grati di quello che trovavano, ma ora stanno cedendo a una modernità imposta per il “loro bene”, che ha sradicato le tradizioni e ha alzato drammaticamente il numero di suicidi. Ma chi sono i veri primitivi: noi che in trent’anni abbiamo distrutto una cultura millenaria, o loro che in quattromila anni non hanno mai fatto una guerra?
Robert Peroni, altoatesino, è stato guida alpina, scalatore ed esploratore del team «No limits». A quarant’anni ha lasciato tutto e si è trasferito in Groenlandia, dove ha fondato la Casa Rossa, residenza turistica ecosostenibile che dà lavoro agli inuit in difficoltà.
Visita: www.palazzoroberti.it