I recenti incidenti nella cosiddetta China Town milanese hanno fatto venire alla luce una serie di problemi colpevolmente trascurati dalle varie amministrazionicomunali.
Stanchi del clima razzista e xenofobo che attraversa la città un gruppo di residenti si sono raggruppati per provare ad affrontare serenamente lecontraddizioni e le questioni aperte, per migliorare la vita nel quartiere mettendo in relazione le differenze culturali.
Ulia Conti spiega chi è e cosa si propone la neonata associazione.Il 12 aprile nel cuore della Chinatown in Via Paolo Sarpi a Milano si sono verificati scontri tra la polizia locale e i residenti cinesi.
Tutto è cominciato per la contestazione di una multa, ma l'episodio scatenante in sé è irrilevante: da due mesi a questa parte il Comune ha dichiarato guerra aicarrelli per il carico e scarico delle merci, pur avendo tollerato e autorizzato per anni che decine di negozi all'ingrosso venissero aperti nel quartiere.Un cambio di rotta improvviso che di fatto rende impossibile il lavoro e risulta difficile da accettare e capire. I controlli e le vessazioni di cui i cinesisi sentono vittime hanno esasperato gli animi sfociando nei disordini del 12 aprile.
Testimonianza raccolta da Lidia Casti
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