Vittorio Borghi è un giornalista quarantenne in crisi esistenziale, a causa soprattutto del rapporto sentimentale con una giovane ragazza, Elena, e della rottura definitiva con la moglie Milena. Decide, quindi, di ritornare nella città della sua giovinezza, Mantova, città che aveva voluto abbandonare alla ricerca della realizzazione professionale. Qui incontra gli amici del padre, i compagni di scuola e della Resistenza, coi quali aveva condiviso anche le dure lotte politiche del dopoguerra. Gli eventi passati rievocati sembrano riaccendere le passioni e le emozioni della giovinezza. Ma tuttavia, gradualmente, Vittorio acquisisce consapevolezza di come quelle stesse persone siano mutate, dai vecchi ideali politici ormai lontane, se non addirittura indifferenti. Anch'egli ne condivide la disillusione e la rassegnazione. Percepisce infine quanto ormai sia conclamata la loro reciproca estraneità.
Il pellegrinaggio nei luoghi della gioventù si conclude amaramente in riva al Po, in una balera dove un gruppo di ragazzi e ragazze riescono a far funzionare un juke-box, allegri e spensierati, lontani nei modi e nei pensieri dalla gioventù alla quale Vittorio apparteneva.