Per la morte di Simonetta Cesaroni la polizia punta il dito, e in stato di fermo finisce Pietrino Vanacore, il portinaio dello stabile in via Poma. Il suo alibi non regge appieno l’esame degli inquirenti, ma se i sospetti ci sono, a mancare sono le prove effettive: Vanacore deve essere liberato, in mezzo ai dubbi, mentre un altro nome passa sotto il vaglio degli investigatori. Ma il passo indietro significa una cosa sola: le indagini devono ripartire da capo.
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