Roberto Napoletano presenta il suo libro "Il Cigno Nero e il Cavaliere Bianco. Diario italiano della grande crisi", La nave di Teseo.
Dialoga con l'autore Cesare Armellini, presidente Consultique spa.
Modera Alessandro Comin.
Colloqui riservati a tutti i livelli, italiani e internazionali, segreti, rivelazioni scottanti, protagonisti e comparse che si intrecciano come in un romanzo thriller, in cui la posta in palio è altissima e molto reale. Una storia che inizia nel novembre del 2011, quando si abbatte sull’Italia il Cigno nero – la tempesta perfetta dei mercati – e arriva fino ad oggi, allo scontro aperto su Bankitalia e le macerie del sistema bancario italiano. Attraverso nuovi incontri inediti e prove documentali, Napoletano riscrive la storia della grande crisi italiana, la crisi sovrana e la crisi bancaria, mettendo a nudo responsabilità nascoste. Il complotto non esiste, l’Italia non diventa la nuova Grecia, ma paga salato il conto dell’errore fatale di Trichet, allora presidente della Banca centrale europea. Pesano sul paese gli interessi geopolitici dei nostri “cari alleati” e si allungano le mani predone della finanza d’oltralpe. A salvarci sarà il provvidenziale arrivo di un Cavaliere bianco, il nuovo presidente della Bce Mario Draghi. Intanto gli italiani vivono la parabola di Berlusconi, i sacrifici del governo Monti, i tentativi del giovane Letta, il coraggio e le trame di Renzi. È il passaggio tra un mondo vecchio e il mondo di oggi. Le grandi famiglie industriali si dileguano in un capitalismo di relazione che non muore mai, le banche sono investite loro malgrado dal ciclone della doppia recessione e, grazie al lavoro silenzioso degli uomini del Tesoro e della Banca d’Italia, si evita il fallimento del paese. Questa rilettura avvincente della storia del risparmio rivela che si è arrivati a un passo dalla fuga dei depositi e per colpa di chi. Si scopre una zona grigia dove si arricchiscono tanti “furbacchioni” e si rovinano molti disgraziati. Fuori, a combattere ogni giorno la battaglia della competitività, resiste una speranza: un sistema di imprese familiari, cresciute in Italia ma ormai globali, che vince nel mondo perché innova, senza chiedere aiuti a nessuno.
Figlio di genitori di origini avellinesi, Roberto Napoletano nasce a La Spezia dove trascorre i primi 15 anni di vita per poi trasferirsi a Nola. Dal 2011 è direttore del «Sole 24 Ore» e di tutte le testate del gruppo (Radio 24, l’agenzia di stampa Radiocor, l’informazione web e specializzata), e direttore editoriale del gruppo multimediale Sole. Dal 2006 al 2011 è stato direttore del «Messaggero». Oltre alla carriera giornalistica, che gli è valsa diversi riconoscimenti internazionali tra cui il premio Guido Carli, il premio internazionale di giornalismo civile, il premio speciale Saint Vincent di giornalismo per le inchieste in prima pagina, il premio Biagio Agnes e il Premio Capalbio, Roberto Napoletano ha scritto diversi saggi e libri tra cui: Fatti per vincere (1966), Se il Sud potesse parlare (2001, entrato anche nelle scuole), Mezzogiorno, risorsa nascosta (1997), Padroni d'Italia (2004), bestseller dell'economia, Fardelli d'Italia (2005), Padroni e Fardelli (2006), Promemoria italiano (2012), longseller della saggistica.
Durante la sua attività professionale ha collaborato con varie testate, tra le quali «Il Corriere della Sera», «Il Mondo» e «Mondo Economico», ed è stato autore di diversi programmi televisivi e radiofonici della Rai.
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