Eraldo Affinati presenta il suo libro "Tutti i nomi del mondo", Mondadori.
Uno sguardo al futuro a partire da ventisei nomi e altrettante storie
Modera Don Andrea Guglielmi. Nell'ambito del Festival Biblico.
Si rinnova l’appuntamento con gli appuntamenti bassanesi del Festival Biblico, quest’anno previsti in città dal 17 al 21 maggio. Nel weekend successivo, come di consueto, il Festival sarà di scena a Vicenza.
Il tema del Festival Biblico 2018, FUTURO, ci connette al mistero del tempo che da sempre inquieta gli uomini e muove emozioni profonde che nutrono società, scienze, filosofie, religioni e arti. Il Festival vuole offrire la possibilità di scoprire cosa la Bibbia ha da dire sul futuro, inteso principalmente nel suo rapporto costitutivo con le nostre esistenze umane, e quali orizzonti dischiuda in proposito.
«Vi assegno un compito primario. Ognuno dovrà provare a spiegarmi il senso che ha avuto il nostro incontro. (Cioè? Famme capì mejo.) È stato un caso, una fatalità, un destino? E soprattutto: a cosa è servito? Ci siamo scambiati il sangue per niente? Vi lascio campo libero. (Potemo dì tutto?) Scavate fino in fondo. Senza paura. Mettetemi al muro. È questo che voglio.»
Fare l'appello delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita, capire in quale senso sono state importanti e perché hanno lasciato un marchio indelebile: l'insegnante protagonista di questo romanzo compie un gesto consapevolmente rischioso che tuttavia lui sente necessario, quasi ineludibile. Ad accompagnarlo nell'impresa, con l'ingenua volontà di proteggerlo, per fortuna c'è Ottavio, suo ex alunno ripetente che si esprime soltanto in romanesco. Rispondono ventisei nomi, quante sono le lettere dell'alfabeto: individui provenienti da ogni parte del mondo, giovani profughi, antichi amici dispersi, nonni paterni e materni, adolescenti pieni di speranza, a volte sventurati. Alcuni, sopravvissuti a guerre e carestie, vivono fra noi; altri, che lasciano intravedere, insieme a un passato lancinante, vicende legate alla storia della Resistenza italiana, parlano da un oltre. Gli interlocutori, convocati al Colle Oppio di Roma, registrano la loro presenza in una scuola di lingua per immigrati, chiamata Penny Wirton, dove frattanto continua a scorrere tumultuoso il fiume d'umanità dolente che tutti ben riconosciamo. Ognuno racconta l'avventura in cui è impegnato. Ne scaturisce un'originalissima riflessione corale sull'epoca che stiamo attraversando, scrutinata nel filtro di un'esperienza intima e personale. Eraldo Affinati, con questa sorprendente Spoon River, imbastisce un processo autobiografico e collettivo sui temi che sin dall'inizio hanno contraddistinto, come un filo rosso, la sua opera inconfondibile: libertà, responsabilità, educazione, giustizia, valori etici, religiosi e politici. Ma stavolta, scoprendo le ragioni profonde della propria vocazione pedagogica e letteraria, non può evitare di subire il controfagotto, comico e caustico insieme, del suo allievo preferito: il solo, forse, in grado di consegnargli alla fine la vera risposta che lui desiderava.
Eraldo Affinati vive nella capitale e insegna alle scuole superiori. È tra i più importanti narratori che si sono rivelati negli anni Novanta. Ha esordito con un saggio nel 1992, Veglia d'armi. L'uomo di Tolstoj. La sua prima opera di narrativa è del 1993, Soldati del 1956. Ha un grande successo di critica soprattutto con Bandiera bianca (1995) e Campo di sangue (1997), entrambi editi da Mondadori. Nel 1998 ha pubblicato la raccolta di racconti Uomini pericolosi e nel 2001 il romanzo II nemico negli occhi. L'anno successivo, sempre per Mondadori, ha dato alle stampe un ritratto biografico del teologo Dietrich Bonhoeffer, Il teologo contro Hitler. I suoi ultimi romanzi sono Secoli di gioventù (Mondadori, 2004) e La città dei ragazzi (Mondadori, 2008). Nel 2006 ha riunito in una sorta di viaggio letterario la sua produzione giornalistica in Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango). Del 2009 è Berlin (Rizzoli). Del 2010 è Peregrin d'amore. Sotto il cielo degli scrittori d'Italia (Mondadori).
Nel 2011 esce 11 settembre di Eddy il ribelle (Gallucci Editore) e nel 2013 Elogio del ripetente (Mondadori, 2013). Ha curato l'edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall'Altipiano («I Meridiani», Mondadori 2003) e, insieme alla moglie, ha fondato la Penny Wirton, una scuola di italiano per stranieri.
Nel 2016 il suo romanzo L'uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori) è presentato al Premio Strega da Giorgio Ficara e Igiaba Scego. Il suo ultimo romanzo è Tutti i nomi del mondo (Mondadori 2018).
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