Presentazione del libro “45 milioni di antifascisti” di Gianni Oliva
Il 25 luglio 1943 in Italia c’erano 45 milioni di fascisti. Il giorno dopo 45 milioni di antifascisti. La frase attribuita a Winston Churchill fotografa con la forza del sarcasmo la condizione di un Paese che nel 1940 è entrato in guerra inneggiando all’aggressività fascista e tre anni dopo, caduto il Duce, se ne è prontamente dimenticato. Il nuovo saggio di Gianni Oliva parte da questo spunto per sviluppare una doppia analisi: sul piano storiografico si documenta la continuità della classe dirigente tra «Stato Fascista» e «Stato Repubblicano», sul piano politico si analizza invece la costruzione della memoria collettiva dopo il 1945, quando l’Italia si è autorappresentata come paese vincitore e si è usata la Resistenza, opera di una minoranza, come alibi per assolvere la maggioranza degli Italiani dalle responsabilità del Ventennio. Ne emerge una riflessione su quanto i «conti non fatti sul passato» pesino ancora sul presente.
GIANNI OLIVA, docente di Storia delle istituzioni militari, ha dedicato molti studi al periodo 1940-45. Da Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, “I vinti e i liberati”, “Foibe”, “Si ammazza troppo poco”, “Soldati e ufficiali”, “Il tesoro dei vinti”, “Gli ultimi giorni della Monarchia”, “La guerra fascista”, “La bella morte”, “Il purgatorio dei vinti”. È presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
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