Il 24 maggio a Roma si è tenuta l'assemblea degli azionisti dell'ENI. In clima di soddisfazione generale (3 mld di euro per lo Stato Italiano e un dividendo per azione di 1,25 euro e una crescita secca del 5%, il gigante energetico italiano rifiuta qualsiasi contestazione. Le manifestazioni sindacali e delle associazioni, come ASud che denuncia da anni le politiche devastanti dell'Eni all'estero in particolare in Ecuador, Iraq e Nigeria, non devono disturbare la festa della spartizione della torta. E i quattro rapiti in Nigeria? Praticamente non esistono.
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