L’Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata. Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un’impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l’abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure? La lingua come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto.
Tommaso Giartosio. Laureato in Lettere alla Sapienza nel 1987, ha poi ottenuto un Master e un PhD in Letteratura comparata presso l’Università della California a Berkeley (1994) e un dottorato in Italianistica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (2020). Il suo primo libro, Doppio ritratto (1998), ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima. Ha scritto numerosi racconti e interventi in riviste, tra le quali Accattone, Il Manifesto, La Repubblica, Lo sciacallo e Nuovi Argomenti, e in antologie, tra le quali “Men on Men. Antologia di racconti gay” (Mondadori, 2002), “Bloody Europe! Racconti, appunti, cartoline dall’Europa gay” (Playground, 2004), “Confesso che ho bevuto” (DeriveApprodi, 2004), “I racconti del capanno” (stesso editore, 2006, in collaborazione con Aldo Nove, Carola Susani, Elena Stancanelli, Giorgio Falco e Tommaso Ottonieri), e “Il paese è reale” (Barney, 2014). Padre, insieme al marito Gianfranco Goretti (sposato in Italia, con una cerimonia priva di valore legale, nel 1998, e poi in California nel 2008), di due figli nati attraverso la gestazione per altri, è stato per alcuni anni ufficio stampa di “Famiglie Arcobaleno” ed è tuttora uno dei garanti dell’associazione. È uno dei conduttori del programma radiofonico “Fahrenheit”, in onda su Radio 3.
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