Alle radici del fondamentalismo islamico, in un sincretismo di violenza e di simpatie naziste, troviamo la figura di Hadji Amin al-Husseini. Ex disertore dell'esercito ottomano, simpatizzante prima della causa araba e poi di quella palestinese, promotore di rivolte e pogrom in Terra Santa, fieramente antisemita, detestato dalla comunità religiosa, al-Husseini diviene Gran Muftì con l'astuzia, la scaltrezza, l'ausilio di una squadra di assassini al suo servizio e l'ingenuità del commissario civile per la Palestina. Durante la guerra, vola a Berlino via Iran, Turchia e Italia per stringere un'alleanza mortale con Hitler. Ma il suo odio colpirà anche dopo, anche in periodo di pace.