Claudia, Jennifer, Nadia e Patrizia sono quattro pazienti ticinesi che denunciano a Patti chiari i trattamenti inutili subiti o le operazioni chirurgiche che sono riuscite a evitare grazie a una seconda opinione medica. E trattamenti evitati, significa anche e soprattutto rischi e complicazioni scongiurati, e soldi risparmiati per la collettività.
A livello internazionale si stima che il 20% dei costi sanitari sia dovuto a trattamenti superflui.
Per la Svizzera significa che, su una spesa complessiva annuale di 86 miliardi di franchi, il potenziale di risparmio è di ben 17 miliardi, quasi 2.000 franchi all’anno per ogni assicurato.
E allora, in Svizzera si opera troppo? I confronti cantonali relativi al numero di operazioni effettuate lo lascia supporre. Perché a Ginevra solo un parto su quattro è cesareo, mentre a Zugo lo è quasi uno su due? Perché nel Canton Uri vengono impiantati, in rapporto alla popolazione, dieci volte più stent che in Ticino? Spiegazioni mediche non ce ne sono. E se allora la cura per i costi fuori controllo della sanità svizzera iniziasse proprio dalla riduzione dei trattamenti inutili?
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