Il Siberian Husky è una razza canina di taglia media, di origine nordica. Famoso per il suo carattere “difficile”, l’Husky è in realtà estremamente indipendente e autonomo, motivo per cui tende spesso a scappare. Molti lo scelgono come cane da compagnia, anche in Italia, ma non bisogna dimenticare che questa splendida razza dagli occhi azzurri è uno spirito libero, che conserva le motivazioni tipiche dei cani da slitta del lontano Nord. Prima di adottarlo, quindi, è importante conoscere la sua storia e le sue caratteristiche.
Il Siberian Husky che oggi conosciamo è nato in Alaska, quando all’inizio del ‘900 un commerciante russo di nome William Goosak decise di portare in America alcuni cani della tribù indigena siberiana dei Ciukci. In oltre 3mila anni di convivenza, i Ciukci avevano plasmato il cane da slitta perfetto: leggero, velocissimo e super resistente.
Le caratteristiche degli attuali Husky derivano da quelle dei cani Ciukci: muso affusolato, occhi azzurri e a mandorla per difendersi dal vento, orecchie piccole e rivestite di pelliccia per trattenere il calore, due strati di pelo per ripararsi da acqua e gelo, coda folta.
Ma a rendere popolari gli Husky fu la storia di Balto e Togo, i cani di Leonhard Seppala, che durante l’epidemia di difterite che scoppiò nel 1925 a Nome, furono protagonisti della cosiddetta “corsa del siero”. Negli anni successivi, sulla scia delle mode, il Siberian Husky si è diffuso in tutto il mondo. In Italia, ad esempio, ci fu un boom di adozioni negli anni 80 grazie ad Armaduk, il Siberian Husky dell'esploratore Ambrogio Foga. Sui social poi sono spesso diventati virali video di Husky che "parlano", come in risposta ai loro umani, o che ululano come dei lupi.
Ma adottare un cane perché va di moda, non porta a niente di buono e ha condannato gli Husky a una vita di sofferenze in città caldissime, da Dubai a Palermo. Prima di adottarlo, quindi conosciamolo meglio.
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