Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. A differenza del viaggiatore, infatti, il viandante non ha meta: il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo, percorre la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Il filosofo Galimberti in questa lectio ci guida attraverso questi pensieri «ancora tutti da pensare» consapevole che «il paesaggio da
essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora».
Lectio magistralis di Umberto Galimberti in apertura del X festival della Dignità umana.
Sabato 28 settembre 2024 al Cinema Teatro Nuovo Borgomanero. Presentato da Enrico Ferrari, con letture finali di Lucilla Giagnoni, da testi di Giannino Piana. Saluto iniziale di Luisella Ferrari
Visita: www.festivaldignitaumana.com