Le marine militari possono servire anche da strumento diplomatico. Come? In maniera non ortodossa ossia facendo sentire la propria presenza (e minacciando di usare le armi di bordo) per indurre governi recalcitranti a piegarsi al volere della Potenza dominante. Dal commodoro Perry alla crisi di Cuba passando per Agadir, Corfù e Danzica, sono tante le occasioni in cui le questioni diplomatiche non sono passate per i canali delle ambasciate ma hanno trovato soluzione attraverso l'imposizione della forza navale. Sempre però navigando sul filo del rischio di scatenare una guerra.