L’erba del Ticino - Il Cantone e i suoi sette anni stupefacenti
I fatti di cronaca che hanno lasciato il segno nella Svizzera italiana, raccontati attraverso le testimonianze dei protagonisti, le immagini degli archivi, documenti inediti e ricostruzioni.
Dal 1996 al 2003 il Ticino era conosciuto per essere un Cantone… stupefacente! Questo, infatti, era il periodo dei cosiddetti canapai. Periodo in cui la produzione e la vendita di canapa hanno trasformato la regione. La canapa veniva venduta in negozi specializzati chiamati appunto “canapai”, sfruttando le ambiguità della legge federale sugli stupefacenti che vietava la canapa solo se destinata a uso stupefacente. Questo ha portato alla creazione di vari prodotti a base di canapa, come cuscini profumati e pot-pourri.
Verso il 2000, la canapa è diventata un’industria fiorente, con coltivazioni che si espandevano rapidamente, spesso sorvegliate da guardie armate per prevenire furti. Il Ticino è diventato uno dei principali fornitori di canapa per il mercato di Amsterdam, attirando anche un turismo della canapa che ha causato disagi alla popolazione locale.
La pressione sui canapai è aumentata a partire dal 2000, con chiusure di negozi frequentati da minorenni e un’intensificazione delle operazioni di polizia. Nel 2003, il procuratore pubblico Antonio Perugini ha lanciato l’Operazione Indoor, che ha portato al sequestro di grandi quantità di canapa e all’arresto di molte persone, segnando la fine del mercato della canapa in Ticino.
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