I romani perseguitavano i cristiani perché credevano che la loro fede universale minacciasse l'ordine e la coesione dell'Impero. Sebbene alcuni imperatori fossero tolleranti, la maggior parte considerava il cristianesimo una religione sovversiva e rifiutava il suo proselitismo e la mancata accettazione dell'imperatore come divinità. La svolta avvenne con Costantino che, dopo la Battaglia di Ponte Milvio nel 312, legittimò il cristianesimo con l'Editto di Milano nel 313.