Avete l’impressione che i taxi luganesi siano tra i più cari al mondo? Non vi siete sbagliati di molto. Da un confronto effettuato da Patti Chiari le tariffe applicate nella città sul Ceresio risultano le più alte in Svizzera, addirittura più alte rispetto a Ginevra o Zurigo. Ed anche in una prospettiva internazionale, i tassisti luganesi non brillano di certo, più cari rispetto a città come Roma o Bruxelles.
In soccorso delle tasche dei passeggeri è giunta da fine agosto in Ticino Uber, l’applicazione che permette di prenotare corse dal telefonino. Il successo è stato tale che nel frattempo ha già esteso la sua attività nel resto del Ticino e in alcune località grigionesi. Puntualità, efficienza e prezzi più che concorrenziali: un test di Patti Chiari mostra come Uber vinca su tutta la linea: minor tempo d’attesa, corsa più rapida e prezzo più basso.
Ma come fa la multinazionale americana della mobilità ad essere così concorrenziale? Lo svelano alcuni autisti che in altri Cantoni svizzeri, dove Uber è presente da tempo, hanno guidato per la multinazionale. Guadagni a picco, lotte sindacali e scioperi hanno contraddistinto quasi ovunque il mondo della mobilità dopo il passaggio del ciclone Uber. A Ginevra, dopo anni di battaglie sindacali e legali, è intervenuto infine il Tribunale Federale che ha obbligato la multinazionale della Silicon Valley ad assumere gli autisti che utilizzano la sua app, ed a farsi carico dei conseguenti oneri sociali. Ma Uber sta rispettando questa sentenza? In Ticino opera a norma di legge? Patti Chiari lo ha chiesto anche a un ex lobbista di Uber, Mark MacGann, incaricato di promuovere l’attività della società americana in Europa, Svizzera compresa. Oggi, pentito, ammette: vendevo un modello di business totalmente illegale.
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