16 gennaio 2025
Se si osservano i risultati politici, economici e culturali dell’Occidente in questi ultimi trent’anni, si ha la conferma che la risposta “tecnocratica”, sia in termini di modelli che di singole leadership, ha fallito. Soprattutto, l’Occidente ha dimostrato di non avere gli anticorpi per liberarsi della burocrazia esistente e autoprodotta, né di saper affrontare d’impeto il futuro, uscendo per sempre dai protocolli esistenti. Siamo in presenza di organizzazioni spesso di enormi dimensioni, ma talmente indebolite dal “mal sottile” prodotto dall’attuale modello organizzativo da rendere impraticabile non solo una loro modifica, ma pure una loro pesante ristrutturazione. Esse hanno ormai raggiunto una fragilità organizzativa tale da rendere necessaria una loro rifondazione, possibile solo ripartendo da zero. Ma per farlo occorre cambiare le declinazioni dei concetti di delega, selezione, formazione e leadership, riservando al controllo lo spazio amministrativo-logistico ad esso assegnato. Proprio qui l’intelligenza artificiale potrà portare un fondamentale contributo, restituendo agli esseri umani tempo e argomenti per prendersi responsabilità, decidendo. Tre esempi applicativi di questo cambio di paradigma, tutti di successo, sono presentati nell'incontro con Riccardo Ruggeri, il quale poi dialoga con il docente Paolo Neirotti, ordinario di ingegneria economico-gestionale presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP, e la docente Tania Cerquitelli, ordinaria di sistemi di elaborazione delle informazioni presso il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN.