La piccola label newyorkese Easy Star ha iniziato ad operare intorno alla metà degli anni novanta come tante altre etichette indipendenti pubblicando alcune produzionidi cantanti reggae della scena locale e ristampando materiale storico giamaicano. La svolta è arrivata nel 2003 grazie ad una grande idea e cioè creare un ponte idealetra la psichedelia rock e il più puro spirito del dub rifacendo traccia per traccia in chiave dub un capolavoro del rock come 'Dark side of the moon' dei Pink Floyd.La scommessa è stata vinta alla grande dal team produttivo Easy Star: grazie all'apporto di validissimi musicisti ed arrangiatori e di alcune stars del reggae comeFrankie Paul e Ranking Joe 'Dub side of the moon' diventa un grande successo che travalica i confini della scena reggae grazie alle potenti versioni dub dellefascinazioni ideate dai Pink Floyd.Dopo il successo del disco il passo ulteriore è creare uno spettacolo live che proponga 'Dub side of the moon' utilizzando proprio i musicisti che hannopartecipato alle sessions di registrazione. Il successo degli Easy Star All Stars e la qualità del loro spettacolo è sancita nel 2004 dalla pubblicazionedel live DVD 'Dub side of the moon'. Alla Easy Star hanno un'altra idea eccellente e cioè di riservare lo stesso trattamento di 'dubizzazione' a 'OK Computer'dei Radiohead, la band dei nostri tempi più associata allo spirito dei Pink Floyd. Il frutto del duro lavoro in studio è 'Radiodread', un altro ottimo prodottoa cui contribuiscono alle parti cantate grandi artisti come Morgan Heritage, Horace Andy e Toots Hibbert. Il validissimo spettacolo degli Easy Star All Starspropone quindi i brani migliori di 'Dub side of the moon' e 'Radiodread' ed altri brani roots reggae originali che usciranno in futuri progetti. Un recentetour italiano ha messo in evidenza la capacità di coinvolgere ed emozionare il pubblico di questa band che riteniamo adattissima al palco del Rototom Sunsplash.
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