L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2 ottobre, giorno della nascita di Gandhi, "Giornata Mondiale della Nonviolenza" invitando Stati, personalità ed associazioni a celebrarne la ricorrenza.
Nella crisi globale che sta attraversando l'umanità, la nonviolenza non è più soltanto una possibile alternativa, ma è una necessità. Non esiste altra viad'uscita per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dell'umanità e realizzare un mondo senza violenza. La nonviolenza è un percorso intenzionale, che richiede un profondo cambiamento personale, la riconciliazione con se stessi e con gli altri, imparando a trattare gli altri come si vorrebbe esseretrattati. A livello sociale, implica la ricerca di mezzi nuovi e creativi per risolvere i conflitti, nella prospettiva di superare completamente la violenza in tutte le sue forme di espressione. Il cammino della nonviolenza è stato indicato da due grandi guide,
Gandhi e
Martin Luther King e prosegue oggi con la figura di Silo, ispiratore delNuovo Umanesimo Universalista.
La Giornata Mondiale per la Nonviolenza può essere un segnale lanciato da tutte le organizzazioni e i singoli individui che hanno a cuore il futuro dell'umanità per dare il via ad azioni concrete e non puramente formali.
Il 2 ottobre sono previste centinaia di iniziative, realizzate dagli umanisti in tutto il mondo insieme ad altre forze e personalità. In alcuni paesi - Francia, Ungheria, Olanda, Spagna, Repubblica Ceca, Russia, Grecia, Italia, Cile, Argentina, Senegal e Costa d'Avorio - la Giornata della Nonviolenza sarà celebrata insieme ai rappresentanti dell'ambasciata indiana, per rendere omaggio alla figura ispiratrice di Gandhie ai rappresentanti della Bolivia, il cui presidente Evo Morales sta facendo del ripudio della violenza la base della sua politica.
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