5 racconti da ascoltare, scritti da Paolo Cortesi, letti e interpretati da Marco Cortesi
"C'era chi entrava timoroso, cauto, spaventato e buttava le parole a poco a poco, come fosse sangue da una ferita. E tutti, tutti avevano in mano buste, lettere,fogli piegati. Erano le raccomandazioni. Erano scritte tutte su fogli di carta intestata: la curia, l'ospedale, la caserma, il tribunale, il partito."Una delle prime cose che un bambino vi chiederà dopo che ha compreso che può fidarsi di voi è: "raccontami una storia".
Se, poi, gli racconterete davvero la storia richiesta, e se lo farete meglio che potete, allora il momento della narrazione diventerà un'abitudine duratura,irrinunciabile.
E questo accade, da secoli, perché ascoltare una storia è una peculiarità della specie umana, ed è tanto atavica e necessaria quanto raccontare.
Non so perché sia così, ma sono contento che sia così, perché credo che la narrativa sia non solo fonte di vero piacere, ma anche un grande strumento per capire,per conoscere e per giudicare.
I racconti sono creature straordinarie, piccole cose potenti, belle nicchie in cui una realtà si crea e si dispiega con una misteriosa, artificiosa naturalezza:tutto è quasi reale, ma non lo è fino in fondo, e non lo è proprio come nella realtà vera, dura, scavata nel tempo e nella nostra carne.
Ciò che accade in un racconto potrebbe davvero accadere domani, oggi; eppure l'azione è come diluita, stemperata in una dimensione diversa, verosimile ma eccezionale.
Così sono questi Racconti paralleli: storie ben ancorate alla realtà che da questa nascono e a questa tornano, storie con personaggi che ciascuno può immaginarecome se li avesse davvero incontrati, ma resi distanti - e perciò meglio visibili, messi a fuoco - dal diaframma delle parole, dal filtro della libera invenzione.
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