Martedì 2 ottobre 2007Un'antica chiesa ortodossa costruita a pochi passi da una moschea e da un seminario cattolico:è la martoriata città bosniaca di Sarajevo, con le sue differenze culturali, sinonimo di tolleranza e di generosità,la protagonista del libro di
Jovan Divjak Sarajevo mon amour.
Modera
Luca Leone, autore di
Srebrenica, i giorni della vergognaIntervengono M
ario Lugli, vice Sindaco e Assessore alla Cultura Comune di Modena ed
Elisa Romagnoli, Assessora alle Politiche Giovanili Comune di Modena.
Jovan Divjak, classe 1937, era colonnello quando, nel 1992, decise di lasciare l'esercito jugoslavo e di aderire a quello bosniacoper difendere la
sua Bosnia Erzegovina dall'aggressione esterna.
Nominato generale e numero due dello Stato maggiore bosniaco durante la guerra del 1992-1995, ha fondato nel 1994 l'associazione
L'educazione costruisce la Bosnia Erzegovina, che aiuta gli orfani di guerra e di cui è presidente.
Nel 2001, in Francia è stato insignito della Legion d'Onore e nel 2006 a Ginevra è stato nominato Ambasciatore Universale di Pace.
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