Mobilitazione di Amnesty International a Bologna L'11 gennaio 2008,in occasione del sesto anniversario del primo trasferimento al centro di detenzione a Guantànamo Bay , Amnesty International ,attraverso migliaia di soci e simpatizzanti ha proposto una grande serie di iniziative in tutto il mondo per chiedere la chiusura di Guantànamo,
presentando al Congresso degli Stati Uniti, all' Amministrazione e ai candidati alla presidenza USA una dichiarazione,
forte del sostegno di 1200 parlamentari di tutto il mondo (Bahrein, Germania, Giappone, Isreaele, Italia e Regno Unito tra gli altri).La guerra al terrore che ha avuto inizio dopo l' 11 settembre 2001, portata avanti dagli Stati Uniti e dai loro più stretti alleati ,
ha posto come scopo principale la sicurezza globale , ponendo gravi deroghe ai diritti umani e alle libertà individuali, con la deportazionedi prigionieri nella base di Guantànamo , senza formali incriminazioni o processi giudiziari che indichino le loro responsabilità ,
ma la prigione situata a Cuba rappresenta solo la punta dell' iceberg:attorno ad esse ruota il sistema delle extraordinary renditions (che in Italia conosciamo per il caso di Abu Omar e per quello del cittadinoitaliano Abou Elkassim Britel), ovvero un sistema di sparizioni forzate, oltre al programma di detenzioni e carceri segrete.In occasione della mobilitazione , con relativa raccolta di firme per "Chiudere Guantànamo ora!" svolta dalla sezione bolognese di Amnesty International,sabato 12 gennaio in Piazza Maggiore abbiamo documentato l' evento e intervistato Barbare Golluscio, referente dell' iniziativa per Amnesty Bologna.
Produzione:
Arcoiris BolognaIntervista: Angelo Boccato
Riprese e montaggio: Francesca PiattiVisita il sito:
www.mediconadir.itapprofondisci su:
www.amnestybologna.it
www.amnestybologna.it
www.giustiziaperkassim.net
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