NADiRinforma: trasmettere il senso della storia affinché determinate situazioni non abbiano a ripetersi dovrebbe rappresentare un tassello cardine proposto ed esposto dalle Comunità in divenire. La storia di una strage diluita, come afferma Antonella Beccaria, autrice di: “Uno bianca e trame nere. Cronaca di un periodo di terrore” (ed. Stampa alternativa, 2007), una strage che dura 7 anni e 1 mese e che semina 24 morti e 102 feriti, cifre che se venissero contestualizzate nello stesso momento sarebbero senza dubbio da considerarsi al pari delle stragi del periodo degli anni di piombo. Si parla di una storia sconvolgente in toto, ma se si aggiunge l'aggravante del ruolo che 5 componenti la banda svolgevano nel contesto sociale, essendo agenti di polizia in servizio, facile è comprendere come il già fragile equilibrio sociale che stiamo vivendo altro non possa che percepire il peso di una tale esperienza. Nel corso della tavola rotonda, che ha teso all'orizzontalità di proposizione, sempre in virtù del principio della fondamentale importanza della partecipatività collettiva, non ci si è potuti astenere dal vedere, valutare e disquisire a proposito di fatti rientranti nella sfera dell'attualità che, ahinoi, parrebbero far riemergere atteggiamenti e forse convinzioni purtroppo già sperimentate nel corso degli anni travolti dalla banda della uno bianca.
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