Mediolanum. Un tardo pomeriggio estivo. Sotto alle mura del palazzo. In lontananza, in cima alla monumentale scalinata, un gruppo di guardie del re osserva pigramente la scena. Sembrano leoni nell'afa di una pianura africana. La gente si affolla dinnanzi a un capannello di cittadini con i vessilli in mano. L'atmosfera è quella immota che precede il temporale. C'è un senso come di attesa. Hanno vagato per mesi, dopo la disfatta del loro esercito. Hanno visto i loro amici cadere sul campo, hanno ancora negli occhi una domanda senza risposta. Il loro re ha firmato la ...
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