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Uomini e Boschi (pt.15) - Le marocche di Dro e il Pino nero

Le marocche di Dro sono un biotopo di particolare interesse perché in questa grande landa sassosa originata da una delle più grandi frane delle Alpi, si può osservare l’evoluzione della vegetazione che la colonizza.
In passato sono stati fatti rimboschimenti di pino nero d’Austria, una specie che riesce ad attecchire anche in zone aride e prive di fertilità. Questi rimboschimenti avevano due motivazioni: produrre legname e creare un po’ di terreno, ma una seconda importante motivazione era quella di dar lavoro ai moltissimi disoccupati che vi erano in ... continua

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Uomini e Boschi (pt.16) - Lago di Montagnoli, artificiale naturale

Dopo un lungo processo di valutazione nel 2013 è stato deciso di costruire un bacino di riserva d’acqua per poter assicurare l’innevamento artificiale all’intero complesso di piste da sci di Campiglio. Questa valutazione ha riguardato varie località e si è deciso infine di costruire questo bacino, in località Montagnoli, al confine con il Parco naturale Adamello Brenta.
La difficoltà di arrivare a questa soluzione è stata quella di riuscire a contemperare la conservazione paesaggistica del sito con le esigenze economiche e sociali del territorio e delle ... continua

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Uomini e Boschi (pt.17) - Il lago di Tovel

Nella puntata viene raccontata dal dottor Mario Cerato una parte della storia del lago di Tovel. Cerato negli anni '70 e '80 è stato ispettore forestale a Cles e aveva operato in val di Tovel nel periodo in cui fu istituito il Parco Naturale Adamello Brenta.
Un lago molto conosciuto perché fino agli anni '60 si tingeva di un rosso vivo, ma che ormai da quegli anni non si arrossa più. Il dottor Cerato ha poi recentemente svolto anche delle accurate ricerche storiche che hanno consentito di ricostruire interessanti e originali vicende dell’Ottocento riguardanti lo ... continua

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Uomini e Boschi (pt.18) - La tempesta Vaia e l'Altopiano della Vigolana

Nella puntata attraverso le interviste ai vigili del fuoco volontari dell’Altopiano della Vigolana, viene documentata l’attività svolta in emergenza durante e subito dopo la tempesta Vaia. Si tratta di testimonianze che documentano la drammaticità della situazione e di quel vero e proprio miracolo per cui, in questa situazione di grande pericolo, nessuno si è fatto male.
Da parte di tutti gli intervistati viene considerato come questa vicenda rimarrà indelebile nella loro memoria e sarà sicuramente un’esperienza utile per il futuro, ma anche come di fronte ... continua

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Uomini e Boschi (pt.19) - Il museo etnografico del legno

Un originalissimo museo, nato in val Calamento, che racconta l’attività dei boscaioli e l’utilizzo del legname.
Questa iniziativa del Comune di Carzano ha coinvolto l’intera comunità nella raccolta di oggetti e di testimonianze, recuperando una memoria che per gran parte era andata persa.
Viene poi raccontata schematicamente la storia forestale della val Calamento e della val Campelle e alcune particolarità del museo come la teleferica Valtellina che nell’immediato secondo dopoguerra è servita a trasportare a valle una grande massa di legname e la panca ... continua

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Uomini e boschi (pt.2) - Il dopo Vaia. Un cambio di paradigma

Le imprese boschive trentine hanno adeguato il loro sistema di lavoro anche mediante l’acquisizione e l’investimento su nuove macchine in modo da poter effettuare un recupero veloce della grande quantità di schianti. Questo è avvenuto sulla base dell’esempio delle imprese estere, e dall’estero le imprese hanno imparato molto anche per quanto riguarda tutta la filiera del legno, dall’utilizzazione, alla conservazione, al sistema delle segherie. Sulla base di queste nuove conoscenze le imprese stanno ora organizzandosi anche in prospettiva futura per fornire ... continua

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Uomini e Boschi (pt.20) - La foresta demaniale di Paneveggio, la memo

In questa puntata si racconta uno stralcio importante della lunga storia della foresta di Paneveggio. Si incrociano due interviste, quella fatta al dottor Donato Nardin, amministratore della foresta negli anni dal 1954 al 1968, con quella del professore Pietro Piussi dell’Università di Firenze, per raccontare come è stato affrontato uno dei problemi di questa foresta, cioè la sua difficoltà di rinnovazione.
Nel passato il sistema di rinnovazione era artificiale: si tagliava a raso il bosco e poi si rimboschiva, un tipo di selvicoltura che in quegli anni i ... continua

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Uomini e boschi (pt.21) - In ricordo di Tello Nardin

Quella di Donato Nardin (per tutti Tello) è stata una lunga esistenza di quasi un secolo in cui ha vissuto da protagonista la gestione del territorio montano nei primi decenni dell’autonomia del Trentino. Il suo essere homo faber con una spiccata propensione all’innovazione e senza la paura del cambiamento ha caratterizzato la sua attività di dirigente nei servizi forestali trentini. Nella gestione del demanio forestale ha introdotto novità tecniche in ambito selvicolturale e nell’utilizzazione dei boschi, che gli hanno consentito di far fronte con successo ... continua

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Uomini e boschi (pt.22) - Il Sarca

Lorenzo Malaga, dirigente del Servizio Bacini Montani e appassionato storico del territorio, si fa promotore di un coinvolgente viaggio alla scoperta del bacino del torrente Sarca. La sua competenza, maturata in oltre trent'anni di esperienza professionale, si traduce in una narrazione che ci permette di esplorare la storia intricata di questo affascinante bacino fluviale, dalle maestose vette della Presanella fino alle rive del suggestivo lago di Garda. Un’occasione unica per approfondire la connessione tra la natura e la storia, testimoniata dalla ricca esperienza ... continua

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Uomini e boschi (pt.24) - Il sentiero degli abeti giganti giganti in Val Noana

La val Noana, in Primiero, è molto conosciuta nel mondo forestale perché i suoi boschi sono esempi di spiccata naturalità. Si tratta di ecosistemi forestali cresciuti su terreni particolarmente fertili, con una struttura disetanea e una composizione mista di abete bianco, abete rosso e faggio. In questi boschi molti abeti raggiungono dimensioni notevolissime con altezze che vanno dai 40 ai 50 metri. Per queste caratteristiche è stato creato un sentiero lungo il quale si possono ottenere informazioni.

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