Bologna, 2 agosto 1980.
Il più feroce attentato della storia repubblicana, il cinico tentativo di abbattere la democrazia, un sanguinario colpo contro la popolazione inerme che sta partendo per le vacanze.
I terroristi commettono un unico errore: aver scelto Bologna come obiettivo.
I soccorsi sono immediati, la città manifesta il proprio sdegno "rioccupando" le piazze percepite come "luoghi della democrazia" e da subito, tramite la voce dell'allora sindaco di Bologna Renato Zangheri e l'immagine impressa nella memoria collettiva dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, si leva con forza la richiesta di verità e giustizia.
Le indagini dei magistrati bolognesi e l'impegno costante dell'Associazione dei familiari delle vittime conducono per la prima volta ad individuare e condannare gli esecutori materiali della strage: i neofascisti dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari); e i depistatori che fin da subito hanno ostacolato l'accertamento della verità: la P2 di Licio Gelli e i massimi vertici dei servizi di sicurezza, dalla prima manovrati.
Dal lutto rinasce un'idea di società civile che dal lutto elabora un impegno ed una strategia collettiva che vede nelle giovani generazioni, ancora oggi troppo disinformate e disincantate, il principale antidoto alle trame occulte che fin da Piazza Fontana hanno avvelenato e avvelenano ancora oggi, grazie anche all'ubriacatura dei mass media, la nostra democrazia.
Regia: Matteo Pasi
Produzione: Associazione Pereira
Con il supporto di: Arcoiris TV; Associazione Pedrelli
Con la collaborazione di: Associazione 2 Agosto 1980; Cineteca di Bologna
Musiche: Modena city ramblers; Daniele Silvestri; Francesco Guccini
Visita: www.associazionepereira.it
28 Luglio 2021
16:56
bisogna farlo vedere nelle ore di educazione civica
patrizia