“Se loro lo hanno vissuto, io posso scriverne”. Nel 1987, sei anni prima di essere insignita del premio Nobel per la letteratura (prima donna nera nella Storia), Toni Morrison dava alla luce il suo capolavoro “Beloved”, sorta di memoriale scritto su quattro secoli di schiavitù negli Stati Uniti. Questo straordinario documentario è dedicato alla figura, scomparsa nel 2019, che restituì “agli Afroamericani la loro storia, pezzo per pezzo”, come ha affermato l’Accademia di Stoccolma.
Nel corso della sua lunga attività da scrittrice, Toni Morrison non ha mai smesso di raccontare la grande frattura che separa i membri dell’immensa e variegata comunità americana, quell’odiosa faglia chiamata color line, all’origine di schiavitù, razzismo e segregazione. Mai come oggi quella stessa piaga è aperta e sanguinolenta, in un paese che scivola inesorabilmente nell’abisso della violenza.