La tranquillità dei grandi spazi aperti dell'America selvaggia viene interrotto dal rumore del treno merci, l'enorme bestia metallica su cui Cristina viaggia clandestinamente in cerca di libertà. Come lei, sono diverse le giovani donne che indossano gli abiti rattoppati delle hobo, lavoratori itineranti che dai tempi della Grande Depressione viaggiano in solitaria sui treni per vendere la propria forza lavoro in tutto il Paese. Nel tempo, quello degli hobo è diventato un simbolo di ribellione solitaria e rifiuto del sistema. Con soltanto un fagotto, un sacco a pelo e una bottiglia d'acqua come bagaglio, anche Karen e Ivy hanno intrapreso un lungo viaggio: una per sfuggire a un'angusta vita suburbana, l'altra per superare un trauma infantile. Ognuna porta con sé la propria storia, sempre toccante. Il regista francese Arno Bitschy ha seguito queste tre giovani emarginate nello stile di vita nomade ed estremo che hanno scelto per sè stesse. Dopo anni passati a scappare e girovagare, Ivy, che ora ha 40 anni, ha posato la sua valigia a San Francisco. Sotto l'occhio della telecamera, parla in particolare della gentrificazione dell'ex capitale hippie, con i tantissimi sfratti che lasciano per strada persone comuni come lei.