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19 Maggio 2022
08:16
Coinvolgente ed è sconvolgente quanto oblio possono comunicare le fonti ufficiali che dovrebbero informarci. Grazie per questo sapere.
Anna Rita
17 Maggio 2022
19:18
Come sempre bellissimo documento, regia, contributi e scelte musicali eccellenti per rendere il giusto omaggio ad un eroe moderno.
massimo
17 Maggio 2022
01:12
Molto bello, regia, montaggio, scelta delle musiche. interessante per chi conosceva Gino Strada e per chi non lo conosceva e non sapeva il grande lavoro umanitario da lui avviato e proseguito da persone dedicate alla "emergenza" dei poveri. Bravi.
paolopaci
16 Maggio 2022
21:11
Gino Strada , un grande uomo che con il suo impegno ha dimostrato che si possono raggiungere obiettivi che sembrano irraggiungibili . L'utopia con lui è diventata realtà!Il documentario è molto interessante ,lui sarebbe felice del vostro lavoro così accurato e attento alla realtà di tutti i territori che vivono nel disagio e nella totale disumanità, ignorati dallo Stato.
Marilida
16 Maggio 2022
17:15
Medico combattente, Gino ha doppiato la sua vita umanitaria con quella di un instancabile combattente pacifista: uno che, oltre a curare gli orrori della guerra, ha continuato a ripetere che la guerra è una merda, che il 90% delle vittime degli ultimi conflitti sono i civili più deboli e indifesi. Per cui non ha senso parlare di ricerca delle prove dei crimini di guerra e contro l'umanità: è la guerra stessa, tutte le guerre, che è un crimine e un reato, il peggiore dei reati. "La guerra è come il cancro: - dice - deprime l'umanità e crea montagne di vittime". Questa la prima lezione che si impara ripercorrendo le strade di Gino: il suo pacifismo implacabile, sempre e comunque, contro tutte le guerre. L'altra lezione è quella del fare. Senza lasciarsi annientare dalle chiacchiere ("Indagare se la Libia è un porto sicuro è come indagare se l'acqua è bagnata!") o dalla burocrazia ("E' più facile aprire un reparto di cardiochirurgia in Sudan che un letto d'ospedale in Italia"). E in questo il film di Tommy e degli altri giornalisti e filmaker è davvero esemplare: la sua capacità di esserci sempre, esattamente laddove bisogna essere. Nei massacri del Ruanda e Sarajevo come tra i dannati della terra del nostro Meridione. Perché, come cantano gli 'A67, "i veri morti non sono quelli cui hanno sparato, ma quelli che sono spenti dentro da una vita che li ha uccisi prima e poi li ha dimenticati". Grazie a tutta la banda di opponiamoci. Dateje! gdomenico
Giandomenico Curi
16 Maggio 2022
16:40
Fondamentale ricordare chi la guerra l'ha conosciuta da vicino e proprio perciò l'ha sempre rifiutata: voglio immaginare che questo racconto possa essere visto da chi considera i pacifisti adolescenti in fuga dalla realtà. Il film è bello, intenso, talvolta commovente ma sempre lucido e soprattutto fa pensare che tutto diventa possibile quando si ha a cuore la dignità di ogni persona, qualsiasi parte del mondo gli sia stata designata. Grazie
paola morico
16 Maggio 2022
16:38
Bel documentario, bravi.
Alberto
16 Maggio 2022
15:51
Sulle strade di Gino è l'incontro con le figure dei sui compagni di viaggio, con chi ha lavorato con lui. Ma soprattutto con i tanti che gli hanno dato concretamente una mano nelle varie parti del mondo -e qui il taglio particolare del filmato- quanto da noi nel "mondo dell'indifferenza" come dice don Ciotti. C'è bisogno di lavori come questo, un film collettivo che ci aiuta a guardare in avanti, soprattutto oggi.
gianfranco
16 Maggio 2022
11:51
Bello, molto bello.
Marco D'Elia
19 Maggio 2022
12:20
Bellissimo Tom complimenti!!! Molto commovente, riprese ottime, appropriato al momento terribile che stiamo vivendo.
Vitta