Nel desolato e abbandonato paesaggio terrazzato della Valstagna (Veneto, Prealpi italiane), figure molto diverse cercano di costruire nuove vite sulle rovine e di realizzare i propri sogni: un uomo rimane ostinato sul suo piccolo appezzamento di terra ancestrale, un altro abbandona il suo lavoro alienante in una cava per ritrovare se stesso, una coppia di Bassano del Grappa decide di adottare un terrazzo e di occuparsi dei muri cadenti, e un giovane immigrato marocchino cerca di integrare se stesso e la sua famiglia nella sua nuova terra coltivando menta. “Small land” è una storia di speranza sulle montagne dimenticate e sul valore universale del rapporto tra gli esseri umani e la terra, che trascende i profitti economici, gli ostacoli politici e i confini culturali. Il “mondo dei perdenti” degli anni Sessanta, qui rappresentato attraverso il documentario di Giuseppe Taffarel (1963), ha conosciuto una rinascita, con un sapore fresco di novità, di appartenenza e di libertà.