La storia della cosmopolita Newark, città-laboratorio delle battaglie per i diritti civili negli anni 1960, raccontata attraverso gli occhi di Philip Roth e Amiri Baraka, i due celebri autori cresciuti in questa realtà operaia alle porte di New York.
Da non confondere con la sua più nota "vicina" sull'altra sponda del fiume Hudson, New York, Newark (New Jersey) è una piccola città di periferia dal passato operaio, quando era viva quella promessa di prosperità capace di attirare ondate di immigrati europei, seguiti da neri del Sud in fuga dalla segregazione. In questa realtà multietnica, i tumulti del movimento per i diritti civili, la povertà endemica, l'onnipotenza della mafia, la violenza della polizia e la corruzione scatenarono sanguinose rivolte nel 1967. Le élite bianche abbandonarono la città, che si spopolò per poi sprofondare nel degrado. Due autori nati a Newark incarnano meglio di chiunque altro lo spirito del luogo: il romanziere Philip Roth (1933-2018) proveniente da una famiglia di immigrati ebrei, e il drammaturgo afroamericano Everett LeRoi Jones, noto con lo pseudonimo di Amiri Baraka (1934-2014), fondatore del Black Arts Movement.
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