Sotto la barbarie del Nazismo, si contano ben 650 mila opere d’arte oggetto di saccheggio da parte dei fedelissimi di Hitler e dei suoi gerarchi. Tra questi, una “menzione speciale” va senza dubbio riservata ad Hermann Göring, numero due del regime e protagonista dei più eclatanti casi di spoliazione ai danni di collezionisti privati (per la gran parte Ebrei), derubati non solo di pezzi dal valore inestimabile ma di veri e propri ricordi familiari. Tra i corridoi del suo ‘quartier generale’ di Carinhall, Göring amava esibire i propri "trofei" nella duplice veste di Mecenate e Signore della Guerra: quando l’Arte diventa strumento di prestigio personale.
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