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15 Aprile 2024
15:57
Grazie grazie...2 volte come il titolo Europa Europa....cioè l'importanza e la Coscienza di questo film si raddoppia nel dolore e inettitudine a un'azione guaritrice....dal veleno in cui versa questa Europa...e in cui sprofonda l animo mio... di conseguenza...
Anna di Clemente
14 Aprile 2024
16:20
Bella intervista, che donna fantastica! Anche la scelta del montaggio molto efficace. Filo spinato, foreste, fiumi e violenza sono comuni in questo scenario globale dall'Europa all'Africa alle Americhe le masse di sfrattati, senza terra, senza casa e ormai senza un paese soffrono lo stesso trattamento disumano. Il filo spinato che fu inventato per ternere a bada gli animali, oggi respinge gli esseri umani. Opponiamoci!
Paolo Paci
14 Aprile 2024
00:57
«Abbiamo fatto la storia, abbiamo creato un solido quadro legislativo per gestire la migrazione e l'asilo nella Ue. Abbiamo mantenuto la parola data, e trovato un equilibrio tra solidarietà e responsabilità, nel pieno rispetto dei diritti umani». Con queste parole, solo qualche giorno fa, la presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, ha salutato il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo nella "fortezza Europa". Si tratta in realtà di un patto scellerato che ha sancito definitivamente la morte del diritto d'asilo in tutti i paesi del vecchio continente. Una legge vergognosa che ha reso legale proprio la violenza alle frontiere e esternalizzato ai paesi vicini più poveri il fermo e la detenzione (spesso arbitraria) dei migranti non graditi. In molti infatti hanno parlato di una legge fin troppo efficace ma nella direzione sbagliata. Così hanno firmato un documento in cui si chiedeva agli euro deputati di non sottoscrivere quel patto. «Dopo anni di negoziati, - si legge tra l'altro nel documento - le istituzioni dell'Unione Europea hanno firmano un accordo che produrrà ancora più grandi sofferenze umane: queste riforme significheranno minore protezione e maggiore rischio di subire violazioni dei diritti umani, come respingimenti illegali e violenti, detenzioni arbitrarie e controlli discriminatori». Il testo è stato redatto da Eve Geddie, responsabile dell'ufficio di Bruxelles di Amnesty International, che assieme a Human Rights Watch, Save the Children, Action Aid e altre 160 organizzazioni della società civile, hanno dato vita all'iniziativa. Il film della Holland, raccontato nel video di Elena Bedei, è un allarme spaventoso e orrendo di quello che può succedere a chi tenta di arrivare in Europa provenendo dalla parte sbagliata del mondo.
Giandomenico Curi
11 Aprile 2024
10:22
Pur conoscendo la situazione di quel confine, e non solo di quello, quando ho visto il coraggioso e bellissimo e persino poetico film Green Border, sono rimasta inorridita, ho pianto e continuo... è terribile questo male insinuante come rettili... Quello che mi è piaciuto di più del film è, nonostante la crudele realtà, la profonda dolcezza e abnegazione, quel lumino finale della famiglia che arriva, anche se quasi dimezzata
Maria Teresa Di Clemente
23 Aprile 2024
16:22
Brava Elena, efficace e potente. Una preziosa riduzione di una lunga intervista.
Tom