Ruanda, 1994. L'emittente radiofonica di propaganda "Radio delle Mille Colline" invoca lo sterminio senza pietà dei Tutsi, senza risparmiare nemmeno i bambini. Ed è così che sono stati uccisi Olivier, Fidéline e Fiacre, nell'ambito del genocidio più efferato della seconda metà del '900, in una delle colline di Nyanza, la loro patria. Non esistono fotografie, né certificati di morte, né tombe dei bambini. La loro esistenza è stata cancellata dalla memoria del Paese.
Quasi 20 anni fa, il regista Bernard Bellefroid filmò uno dei primi processi nel Ruanda del post-genocidio. Oggi, con questo documentario mette a nudo i silenzi di un Paese in cui assassini e vittime hanno vissuto fianco a fianco per 30 anni, cercando di scendere a compromessi con il passato. E se alcune ferite si sono rimarginate nel frattempo, altre restano ancora apertissime.
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