L’attrazione del pensatore russo Pavel A. Florenskij per l’opera di Dante Alighieri nasce dall’incontro con la Weltanschauung medievale nel contesto culturale del Mediterraneo. Nell’opera Gli immaginari in geometria, il pensatore russo propone una lectura Dantis, passando dalle argomentazioni matematico- filosofiche a quelle cosmologiche e teologiche. Un’interpretazione metafisica della teoria della relatività generale di Einstein, fino alla convinzione che: « … la Divina Commedia finisce per trovarsi avanti rispetto alla scienza nostra contemporanea».
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