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Giovanni Agnelli: Luci e ombre del 'fondatore' di FIAT

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Giovanni Agnelli il fondatore, o meglio co-fondatore, di FIAT nasce nel 1866 a Villar Perosa, vicino Torino.

Ripercorriamo la sua vita, con le luci e ombre del fondatore di FIAT.

A metà '800 la famiglia Agnelli è già molto benestante. Si sono arricchiti nei secoli attraverso diverse attività, in particolare la produzione e vendita di seta e, nell'800, i servizi finanziari a Torino.

Giovanni Agnelli da giovane all'inizio pensa di voler fare carriera nell'esercito, così si iscrive alla scuola militare. Finiti gli studi, però, perde interesse. Accetterà pochissimi incarichi e dopo alcuni anni riesce a farsi congedare.

Dopo la scuola militare, infatti, Agnelli si appassiona al nascente settore delle automobili, e in generale le nuove tecnologie meccaniche. Si convince anche che il settore è destinato a crescere moltissimo in futuro.

Così nel 1899 partecipa come investitore alla creazione di un'azienda proprio per la produzione di automobili: la Fabbrica Italiana di Automobili Torino, abbreviata con l'acronimo FIAT.

Nel 1906 Agnelli decide di far produrre a FIAT anche componenti per i settori nautico, aeronautico e ferroviario ma nel farlo si indebita troppo e finisce a rischio fallimento.

L'operazione di salvataggio porta a liquidare e ricostituire la società, mandando in fumo gli investimenti degli azionisti, con FIAT quotata in Borsa dal 1903.

Negli anni a seguire la vendita di automobili fatica ancora a decollare ma FIAT come azienda riesce a crescere molto grazie alla commesse militari, soprattutto con la prima guerra mondiale. Con i soldi ottenuti dal conflitto, infatti, Agnelli avvia la costruzione dello stabilimento del Lingotto.

Negli anni '20 FIAT spera di espandersi sempre di più nel mercato internazionale ma il piano dovrà essere posticipato dopo l'inizio del periodo fascista. In Italia, infatti, si applicano politiche molto protezioniste che limitano sia importazioni che esportazioni.

In compenso, però, Giovanni Agnelli è in ottimi rapporti con il regime e lo vede anche di buon occhio, come argine ad una possibile rivoluzione comunista come in Russia pochi anni prima. Così il fondatore di FIAT viene nominato senatore del Partito Fascista, carica che manterrà fino al 1944.


Dopo la crisi del '29 FIAT va in difficoltà ma riesce a riprendersi grazie alle commesse militari della guerra in Etiopia, che le portano entrate tanto grandi da poter avviare la costruzione del complesso industriale di Mirafiori a fine anni '30.

Nel 1945, dopo la seconda guerra mondiale Agnelli insieme a tutti gli amministratori della FIAT viene messo sotto accusa nei processi di epurazione contro il fascismo ma senza subire conseguenze. Lo stesso anno Agnelli muore per cause naturali.

Il suo posto sarà preso da Vittorio Valletta, un personaggio chiave nel trasformare davvero la FIAT in una multinazionale.

Visita: startingfinance.com


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