In Nuova Zelanda le chiamano "fattorie del carbonio": foreste adibite a strumenti per l'assorbimento di anidride carbonica, nell'ottica di dar luogo a crediti di CO2 acquistati dalle grandi aziende internazionali al fine di compensare le emissioni di gas serra. Eppure, questo modello pensato per la transizione ecologica sembra paradossalmente mettere a repentaglio l'ambiente locale.
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