Per lo scrittore Salman Rushdie la libertà di espressione è il fondamento di tutte le libertà. Lo scrittore parla con cognizione di causa, visto che più di trent'anni fa l'ayatollah d'Iran Khomeini bollò i suoi "Versetti satanici" come opera blasfema, ed emise una fatwa contro l'autore. Da quel 1989, Rushdie rifiuta di mettersi a tacere, non senza conseguenze: nel 2022 è fortunosamente scampato all'attentato di un estremista islamico negli Stati Uniti.
Nel 2023 l'autore britannico ha pubblicato il romanzo "La città della vittoria", ambientato nel sud dell'India, e gli è stato assegnato il Premio della Pace degli editori tedeschi alla prestigiosa Fiera del Libro di Francoforte. Di tutto questo, il diretto interessato ha parlato con 'Twist' a New York, dove Rushdie vive da anni e continua a lottare per la libertà di espressione.
Nel resto del menu di 'Twist': gli incontri con la giornalista russa Elena Kostyutchenko e le scrittrici slovene Pia Prezelj e Suzana Tratnik.
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