Dieci anni dopo la "Rivoluzione degli Ombrelli" e a cinque dall'ondata di proteste dell'estate 2019, Hong Kong - ultimo baluardo democratico in Cina - è finito nella morsa del Partito comunista di Pechino. Una nuova legge sulla sicurezza nazionale, ponendo fine allo statuto speciale di cui godeva l'ex colonia britannica, ne ha limitato brutalmente gli spazi di libertà: oppositori in carcere o in esilio, media imbavagliati e la storia insegnata nelle scuole manipolata, al fine di indottrinare le giovani generazioni e forgiare i "patrioti" del domani.
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