La crisi del 2008 è stata la più traumatica dei tempi moderni. Non tanto per il colpo all'economia in sé ma perché ha messo in crisi l'intero sistema finanziario globale. Una crisi da cui in un certo senso non si è più ripreso del tutto.
La causa scatenante della crisi del 2008 è stato il mercato dei mutui. Nei primi anni del 2000, infatti, negli Stati Uniti era diventato molto facile aprire un mutuo e molti lo chiedevano. Questo portò il mercato dei mutui, considerato solido, a crescere moltissimo creando un intero ecosistema di strumenti finanziari. Strumenti utilizzabili per investire sui mutui e considerati solidi.
Meccanismo che sarà portato all'estremo anche a causa della deregolamentazione degli anni precedenti.
Il problema è che in questo sistema gli enti che emettono mutui non guadagnano tanto dall'incassare i mutui stessi ma sopra. Quindi si interessano sempre meno a se chi apre il mutuo lo può ripagare. Più mutui aprono più ci guadagnano.
Così hanno iniziato a concedere prestiti anche a clienti più a rischio, con più alta possibilità che non riescano a pagare. Sono i cosiddetti mutui subprime.
Quando il sistema dei mutui ha iniziato a collassare i bilanci delle banche erano pieni di titoli di mutui e di strumenti finanziari legati ai mutui. Questo, unito al fatto che si usavano zone grigie della legge per gonfiare i bilanci, portò molte banche a rischio bancarotta.
La crisi culminò con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008, evento che ha innescato una reazione a catena che ha messo in crisi il settore finanziario e l'economia di tutto il mondo.
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