In occasione di Finale di partita di Samuel Beckett (21 – 26 aprile)
Ubi nihil vales ibi nihil velis: ove nulla puoi, nulla vuoi. Infatti, in Beckett non c’è più il pathos del nulla: né la nostalgia di una pienezza perduta, né la delusione di compimento mancato, né l’attesa di una risoluzione finale. E neanche l’attesa della fine individuale perché mai ne potremo essere spettatori. Solo un rinvio, il lungo indugiare in un’estenuazione che si consuma nel qui e ora d’una sopravvivenza quasi biologica. Cosa, allora, ci può essere di tremendo ...
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