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Uomini e Boschi (pt.6) - Il dopo Vaia. Levico e Vetriolo

L’evento di Vaia sui territori del comune di Levico è stato molto pesante per i boschi, in quanto sono state atterrate notevoli estensioni di vegetazione. Gran parte del legname schiantato è stata venduto e in questa puntata vediamo all’opera i custodi forestali impegnati nel lavoro di misurazione e controllo del legname ceduto.

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Uomini e Boschi (pt.7) - Il dopo Vaia. Il parco delle Terme di Levico

L’evento di Vaia, oltre ai boschi del Comune di Levico, ha provocato anche lo schianto di oltre 200 piante all’interno del Parco storico di Levico Terme. Il parco era stato colpito già nel 2002 da una tromba d’aria che però in quell’occasione aveva atterrato soprattutto gli abeti rossi; questa volta invece il vento di Vaia ha schiantato piante di tutte le specie, molte delle quali secolari.
Dopo un primo momento di sgomento da parte di tutti coloro che lo curano, il Parco è stato liberato in un solo mese in tempo per poter allestire il mercatino di Natale ... continua

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Uomini e Boschi (pt.8) - Il recupero dei boschi in Val Cadino e a San Martino di Castrozza

L’evento di Vaia ha provocato vasti danni nelle foreste demaniali della val Cadino e di San Martino di Castrozza. Il dott. Paolo Kovatch, al tempo gestore delle foreste demaniali, ci accompagna e ci racconta gli interventi effettuati nel post Vaia.

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Uomini e Boschi (pt.9) - Il dopo Vaia. Due tempeste a confronto

L’evento di Vaia ha provocato vasti danni nelle foreste demaniali della val Cadino. Il dott. Paolo Kovatch, al tempo gestore delle foreste demaniali, accompagna il vecchio amministratore che dovette provvedere all’utilizzazione della grande massa di schianti che in val Cadino provocò l’alluvione del novembre 1966. Il dott. Nardin rimane stupito dei mezzi meccanici che ora, rispetto al 1966, permettono di procedere velocemente all’apertura della viabilità necessaria e al recupero del legname schiantato. Il confronto fra i due eventi permette di constatare ... continua

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Uomini e boschi (pt.2) - Il dopo Vaia. Un cambio di paradigma

Le imprese boschive trentine hanno adeguato il loro sistema di lavoro anche mediante l’acquisizione e l’investimento su nuove macchine in modo da poter effettuare un recupero veloce della grande quantità di schianti. Questo è avvenuto sulla base dell’esempio delle imprese estere, e dall’estero le imprese hanno imparato molto anche per quanto riguarda tutta la filiera del legno, dall’utilizzazione, alla conservazione, al sistema delle segherie. Sulla base di queste nuove conoscenze le imprese stanno ora organizzandosi anche in prospettiva futura per fornire ... continua

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Uomini e boschi (pt.21) - In ricordo di Tello Nardin

Quella di Donato Nardin (per tutti Tello) è stata una lunga esistenza di quasi un secolo in cui ha vissuto da protagonista la gestione del territorio montano nei primi decenni dell’autonomia del Trentino. Il suo essere homo faber con una spiccata propensione all’innovazione e senza la paura del cambiamento ha caratterizzato la sua attività di dirigente nei servizi forestali trentini. Nella gestione del demanio forestale ha introdotto novità tecniche in ambito selvicolturale e nell’utilizzazione dei boschi, che gli hanno consentito di far fronte con successo ... continua

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Uomini e boschi (pt.25) - Marcesina. Vaia 4 anni dopo

Quattro anni dopo la distruzione provocata da Vaia nei boschi di Marcesina di proprietà dei Comuni di Enego (VI) e Grigno (TN) da parte del dottore forestale Diego Sonda, responsabile della sicurezza del più grande cantiere forestale mai allestito in Italia (circa 340.000 m³ asportati) viene fatto un sintetico ma interessante resoconto delle problematiche affrontate e risolte (fra cui la pandemia di Covid). La sua intervista si interfaccia con quella del custode forestale di Grigno che fornisce anche alcune informazioni su come si opererà d’ora in avanti.

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Uomini e boschi (pt.26) - La rinnovazione naturale del bosco

Il dottore forestale Lucio Sottovia illustra la situazione dell’ecosistema forestale dopo il passaggio della tempesta Vaia. Spiega come il bosco non sia solo quello visibile, il soprassuolo, ma come una parte importante stia nel terreno. Ed è dal terreno che ripartirà il recupero naturale di un soprassuolo forestale, una dinamica che, osservando bene è già in atto con la presenza di molte piantine di specie diverse. È quindi discutibile e giustificabile solo in certe situazioni dove esiste un’urgenza particolare l’esecuzione di rimboschimenti per rifare il ... continua

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Uomini e boschi (pt.27) - La fluitazione sul Torrente Maso

Quella della fluitazione del legname in Valsugana è una storia pressoché totalmente dimenticata. Il Museo etnografico di Carzano qualche anno fa ha intrapreso delle ricerche per trovare delle tracce sul terreno e in effetti delle testimonianze mute dirette ed indirette sono state individuate. Con queste tracce, insieme ai documenti ritrovati presso l’Archivio di Stato di Trento dal dottore forestale Mario Cerato, è stato possibile ricostruire in modo sufficientemente dettagliato le complesse e travagliate vicende della fluitazione sul Brenta e sul suo affluente ... continua

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Uomini e donne hanno cervelli diversi?

Che differenze ci sono fra i cervelli degli uomini e i cervelli delle donne? Ma soprattutto ci sono? Perché provate un po' a pensare a quante discriminazioni di genere ci sono ancora oggi, che nascono e vengono mantenute sulla base di queste presunte differenze! La questione è prevedibilmente complessa, ma possiamo provare a dare un po’ di risposte!